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Domini web: un po' di teoria

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  • Pubblicato il
  • 30/04/2012
  • Autore
  • Massimiliano Bossi

Un hostname, come abbiamo già visto, è una stringa di testo composta da diversi blocchi separati da un punto.

Scomponiamo l'hostname: TLD e dominio

Un esempio di hostname valido in Rete è:

www.mrwebmaster.it

Nell'esempio potete vedere che il nostro hostname è composto da tre segmenti:

  • www
  • mrwebmaster
  • it

Per definire correttamente ogni segmento è necessario partire dall'ultimo. La parte "più importante" si trova a destra, quindi gli hostname vanno analizzati "al contrario", cioè, da destra verso sinistra.

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Il dominio di primo livello (o Top Level Domain)

Il primo segmento (nell'esempio "it") è detto dominio di primo livello o TLD (acronimo di Top Level Domain). Nel caso del nostro esempio "it" è un TLD Geografico (anche detti ccTLD acronimo di country-code Top Level Domain), nel senso che identifica un dominio relativo al paese Italia. Tutte le nazioni del mondo hanno un TLD proprietario.

Top Level Domain

Oltre ai TLD geografici, ce ne sono altri detti generici (gTLD, acronimo di generic Top Level Domain) che sono utilizzati in tutto il mondo ed hanno lo scopo, di solito, di definire una particolare tipologia di siti web. I gTLDs più comuni sono:

  • com - originariamente destinati ai siti di natura commerciale
  • org - originariamente destinati alle organizzazioni prive di scopo di lucro
  • net - originariamente destinati ai siti di natuta tecnica
  • biz - originariamente destinato ai siti di business
  • edu - destinati a siti di natura educativa
  • gov - destinati a strutture di tipo politico e governativo
  • xxx - destinati ad identificare siti con contenuti per adulti
  • ecc.

Ognuna di queste estensioni (o TLD) è goveranto da regole proprie che disciplinano la registrazione e l'utilizzo dei nomi a dominio. Tali regole sono definite da delle organizzazioni che prendono il nome di Naming Authority e vengono applicate da altre organizzazioni che prendono il nome di Registration Authority.

Chiunque desideri registrare un dominio, quindi, dovrà farlo rispettando alcune regole ben precise prescritte per il particolare TLD che si desidera utilizzare.

Il dominio di secondo livello

Il dominio di secondo livello è la seconda porzione del nostro hostname, ovvero quella che segue al TLD leggendo la stringa da destra verso sinistra. Nel nostro esempio si tratta della stringa di testo "mrwebmaster".

Nel caso specifico "mrwebmaster" è il nome che abbiamo registrato per identificare il nostro sito web all'interno del TLD geografico ".it".

Il dominio di secondo livello costituisce il vero e proprio "oggetto di assegnazione" quando si registra un dominio: in poche parole si chiede all'autorità che gestisce un dato TLD di assegnarci in uso esclusivo l'utilizzo di un nome al fine di poter creare uno o più hostname.

Si noti che, ovviamene, all'interno del medesimo TLD il dominio di secondo livello è univoco mentre non lo è nell'ambito dell'universalità dei TLD. In altre parole, nessuno potrà registrare "mrwebmaster.it" ma potranno esserci altri siti come, ad esempio, "mrwebmaster.eu" o "mrwebmaster.com" (ovviamente potrebbero esserci problemi legali nel caso di marchi registrati, ma questo argomento esula dal contesto "tecnico" della nostra guida).

Ad essere unvoco, quindi, è il dominio nel suo complesso caratterizzato da un secondo livello ed uno specifico TLD.

Dominio di terzo livello

Anche detto sottodominio, il dominio di terzo livello è caratterizzato dal terzo blocco partendo da destra. Si noti che questo terzo blocco è del tutto facoltativo. Mentre il TLD ed il dominio di secondo livello sono obbligatori, i domini di terzo livello (così come quelli di ulteriori livelli oltre al terzo) sono assolutamente facoltativi.

Nel nostro esempio "www" rappresenta il dominio di terzo livello che, per convenzione, è utilizzato per identificare il sito principale all'interno di un network di siti identificati da un medesimo dominio. Nel caso di Mr.Webmaster, ad esempio, esistono diversi siti con domini di terzo livello come, ad esempio, www.mrwebmaster.it, blog.mrwebmasteri.it, forum.mrwebmaster.it, ecc.

Ognuna di queste combinazioni corrisponde ad uno specifico hostname (così come definito nella lezione precedente): in altre parole, digitando l'hostname "forum.mrwebmaster.it" l'utente verrà portato sull'IP del server ospitante e questo sarà in grado di fornire all'utente il giusto sito, essendo l'hostname univoco grazie all'assegnazione del dominio in via esclusiva.

Registrare un dominio

Per ottenere il diritto di utilizzare un nome a dominio (inteso quale unione di dominio di secondo livello e TLD) è necessario provvedere alla sua registrazione.

Registrare un Dominio

Da un punto di vista teorico, la registrazione di un dominio avviene mediante la presentazione di una richiesta di assegnazione alla Registration Authority che gestisce il TLD prescelto. Tale richiesta, ovviamente, deve essere conforme alle regole stabilite dalla Naming Authority comptente.

Le regole da rispettare sono di vario tipo, le più comuni riguardano la composizione del dominio (caratteri ammessi e numero minimo e massimo di caratteri), la sua destinazione d'uso nonchè, per molti ccTLD, il domicilio del richiedente.

Se tutte le regole vengono rispettate e se, ovviamente, il nome a dominio non è già occupato, la Registration Authority competente provederà ad assegnare il dominio al richiedente.

E' importante sottolineare come tale assegnazione non corrisponda ad un acquisto! I domini, infatti, non vengono "acquistati" nel senso proprio del termine, ma se ne ottiene una semplice licenza d'uso dietro pagamente di un canone annuo. Da ciò consegue che ogni nome a dominio deve essere costantemente rinnovato (pagando la quota prevista) in caso contrario l'assegnazione del dominio verrà revocata e questo tornerà ad essere disponibile per altri eventuali richiedenti.

Come detto all'inizio di questa lezione, quella descritta è la procedura teorica... in pratica, infatti, le aziende ed i privati interessati alle registrazione di un dominio non si rivolgeranno direttamente alla Registration Authority competente (operazione alquanto complessa per una serie di motivi) ma ad un intermediario accreditato ad operare per quel dato TLD.

L'intermediario è un soggetto privato che, dietro compenso, svolge tutte le operazioni necessarie alla regsitrazione ed al mantenimento di un nome a dominio.

In concreto, quindi, ci si rivolge ad un'azienda specializzata nella registrazione di domini web richiedendole di registrare, per nostro nome e conto, un dato nome a dominio. L'azienda verifica, di solito automaticamente, la disponibilità del nome indicato ed in caso affermativo procederà a richiederne la registrazione per noi.

Per maggiori informazioni rimando alla lettura di questo interessante articolo, interamente dedicato alla registrazione di domini web, in cui l'argomento viene sviscerato in modo estremamente approfondito.

Nameserver e DNS

Una volta ottenuta l'assegnazione di un nome a dominio, l'azienda incaricata della registrazione provvederà a cominicare all'authority competente i nameserver (o NS), cioè gli "indirizzi" dei server (devono essere almeno due) contenenti la configurazione DNS di quello specifico dominio.

In questo modo, i root nameserver del TLD prescelto (nel nostro esempio "it") verranno aggiornati con gli indirizzi dei nameserver che rispondono per lo specifico dominio registrato (nel nostro esempio "mrwebmaster").

Vediamo di spiegare, in parole semplici, come funziona il meccanismo appena descritto:

  • Quando un utente digita nel browser l'indirizzo www.mrwebmaster.it, il sistema client andrà a cercare una prima risposta nei root nameserver del TLD "it" (che, come abbiamo detto, è segmento più importante);
  • La risposta che otterrà sarà non l'indirizzo IP del sito cercato, ma l'indirizzo dei nameserver assegnati a quello specifico dominio (nel nostro esempio i nameserver di "mrwebmaster.it");
  • A questo punto verranno interrogati questi nameserver i quali forniranno, finalmente, l'indirizzo IP della macchina su cui si trova lo specifico hostname richiesto ("www.mrwebmaster.it").

Struttura del DNS: i record A, CNAME e MX

All'interno dei nameserver è specificata la configurazione DNS dell'intero dominio. Il DNS, in realtà, non contiene solo l'indicazione di un indirizzo IP ma una serie molto più complessa di informazioni di diversi tipi (i tipi sono detti record).

I tipi più comuni di record DNS sono:

  • A - Indica la corispondenza tra un nome ed un IP;
  • CName - E' utilizzato per creare degli alias grazie ai quali uno stesso host può essere raggiunto attraverso nomi diversi;
  • MX - Indica il server delegato alla ricezione della posta elettronica per le caselle di quello specifico dominio.

Oltre a questi record ve ne sono molti altri, ma in questa sede è inutile addentrarci ulteriormente essendo sufficiente - ai nostri scopi - conoscere la struttura di base del DNS.

Configurare il DNS

Il compito di configurare correttamente i DNS compete, nella normalità dei casi, al provider prescelto per la registrazione ed il mantenimento del dominio (cd. mantainer).

Se, contestualmente alla registrazione del dominio, abbiamo sottoscritto un piano di hosting, il mantainer provvedere al settaggio dei DNS puntandoli sui server assegnati ai vari servizi, in caso contrario il puntamento riguarderà, normalmente, un "server base" di proprietà del mantainer sul quale sarà presente una semplice pagina di cortesia (courtesy page) che avvisa del fatto che il dominio è stato registrato.

Lo step successivo alla registrazione del dominio è, quindi, l'acquisto di un piano di hosting per la messa in linea del sito web.

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